Di Nicola Giulietti, 09/05/2020
L'accumulo energetico rappresenta uno dei problemi aperti per la decarbonizzazione dell’economia ed il corretto funzionamento delle reti elettriche; sempre più spesso forme di accumulo dispendiose ed inefficienti vengono presentate come panacea ai problemi energetici ed ambientali, raccogliendo ingenti investimenti.
I tempi sono maturi per esplorare le potenzialità degli accumuli termici a temperatura ultra-elevata.
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Di Mirco Rossi, 12/04/2020
Le fonti di energia rinnovabile sono tante, ognuna con i propri punti di forza e, purtroppo, di debolezza.
Li troviamo scritti in modo chiaro e semplice in un’analisi svolta da Mirco Rossi, dal titolo “Pieno per Vuoto”, qui pubblicata in esclusiva. In essa per ogni rinnovabile troviamo le caratteristiche peculiari, le specificità, i problemi.
Qualche esempio:
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di Dario Zampieri, 25/01/2020
Pubblichiamo una sintesi di Dario Zampieri dello stato dell'arte delle conoscenze sugli impatti climatici della produzione di cemento. Vengono trattate le emissioni intrinseche nel processo di calcinazione, il peso climatico dell'uso delle fonti fossili e il riassorbimento per carbonatazione durante il ciclo di vita del cemento. Diventa prioritario quindi utilizzare il cemento per la manutenzione dei manufatti esistenti, limitarne l'uso nelle nuove opere e indirizzarsi verso materiali a minor emissioni di carbonio.
Buona lettura
Di Mirco Rossi, 13/10/2019
Una panoramica ad ampio raggio su tutti gli aspetti del Nucleare per usi civili, soprattutto quelli che solitamente vengono "dimenticati". Con un linguaggio non tecnico, Rossi accompagna il lettore nelle scelte politiche, militari, tecniche ed economiche che hanno caratterizzato gli ultimi 60 anni. Dal quadro emerge una situazione preoccupante: i vecchi impianti sono sempre più vecchi e vengono mandati avanti con inevitabili rischi per la sicurezza; i nuovi impianti sono pochi e tutti costruiti da governi con un possibile interesse da parte dei militari, fatta eccezione per l'impianto di Olkiluoto.
Buona Lettura
di Claudio Della Volpe, 23/8/2019
Un nuovo studio ribalta i ruoli delle varie fonti nel recente aumento delle emissioni di metano che impattano negaticamente sulla crisi climatica. I principali responsabili non sono più le sorgenti biogeniche (zone umide, animali, discariche) ma i combustibili fossili. E in questi il fracking (gas e petrolio da scisto) è responsabile di oltre metà dell'incremento, pur essendo ancora marginale a livello di produzione.
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