NFER: Di che cosa stiamo parlando?

Nota dell'Editore: Il seguente articolo chiarisce la dimensione e diffusione delle NFER (nuove fonti energetiche rinnovabili) in confronto alle fonti energetiche tradizionali, permettendoci di capire quanto lunga sia la strada da percorrere per il loro utilizzo estensivo.



Fonti rinnovabili nel mondo dal rapporto IEA Energy Outlook 2004

Tab.1 – Consumo mondiale di energia primaria nel 2002
Fonte energetica primaria
Energia prodotta nel 2002
Energia equivalente al petrolio (Mtep)
Percento
Combustibili fossili1
8261 Mtep
8261
77.9%
Nucleare2
2660 TWh
5853
5.5%
Idro-geotermoelettrico2
2676 TWh
5893
5.5%
Biomasse & Rifiuti
1119 Mtep
1119
10.5%
NFER4
251 TWh
553
0.52%
Totale rinnovabili
1763
16.6%
TOTALE ENERGIA
10609
100%

1Fonte: BP Statistical Review of Worl Energy 2004
2Fonte: IEA, Key World Energy Statistics 2004
3Fattore di conversione 1TWh = 0.22 Mtep
4Fonte: IEA, World Energy Outlook 2004

A parte le rinnovabili tradizionali, le NFER (eolico, fotovoltaico solare termico, solare termodinamico, biomasse da coltivazioni energetiche, biocombustibili) contribuiscono al bilancio energetico mondiale per lo 0.52%. E’ evidente che ci troviamo alla base iniziale della curva logistica di queste tecnologie. Ciò significa che, anche ammettendo ottimisticamente un’accelerazione forzata dalle costrizioni ambientali del tipo di quella, seguita per altri motivi, storicamente dal petrolio, la salita della curva richiederà almeno altrettanti anni, cioè almeno 50 anni. E nel frattempo, vista la stasi (per fortuna) del nucleare e la saturazione delle rinnovabili tradizionali, come pensiamo di far fronte al restante 78% del fabbisogno energetico? Come al solito prima di elucubrare qualsiasi soluzione occorre tenere conto delle dimensioni del problema, che visivamente appaiono più chiare nella figura seguente.




Fonti rinnovabili nella situazione italiana 2003 dal rapporto su Energia e Ambiente dell’ENEA
  
Tab.2 – Energia primaria in Italia nel 20031
FONTE PRIMARIA
Energia consumata nel 2003
Energia equivalente al petrolio2 (Mtep)
Quota percentuale
 (%)
Carbone
15.3 Mtep
15.3
7.90
Gas Naturale
63.6 Mtep
63.6
32.83
Petrolio
90.2 Mtep
90.2
46.57
Elettricità importata
50.9 TWh
11.2
5.78
Fonti rinnovabili tradizionali:
  • Idroelettrico
  • Geotermoelettrico
  • Geotermico
  • Legna da ardere
 
36.67 TWh
5.341 TWh
8916 TJ
85655 TJ
 
8.068
1.175
0.213
2.047
 
Totale energia rinnovabile tradizionale
11.503
5.94
NFER3:
  • Eolico
  • Solare fotovoltaico
  • Biomasse (elettricità)
  • Solare termico
  • Biomasse usi termici
  • Biocombustibili
 
1.458 TWh
0.023 TWh
4.493 TWh
673 TJ

3425 TJ

0.177 Mtep
 
0.321
0.005
0.988
0.016
0.082
0.177
 
Totale NFER
1.589
0.82
Cogenerazione

12752 TJ

0.305
0.16
Totale energia rinnovabile e cogenerazione
13.397
6.92
TOTALE ENERGIA
193.74
100

1Fonte: ENEA, Energia e Ambiente 2004
2Fattore di conversione 1TWh = 0.22 Mtep
3NFER = Nuove Fonti Rinnovabili
4Il dato differisce leggermente da quello ufficiale per la presenza del contributo della legna


Le NFER contribuiscono al bilancio energetico del 2003 per lo 0.82%. Contabilizzando anche le rinnovabili convenzionali e la cogenerazione si perviene ad un contributo di circa il 7% (6.92%). Se poi, come fanno i nostri governanti, consideriamo rinnovabile anche l’elettricità importata dal nucleare francese e svizzero, si raggiunge la quota canonica del rinnovabile italiano al 12.7% e così siamo in linea con l’UE.

Rimane tuttavia il fatto che le NFER contribuiscono soltanto per lo 0.82%.

Visivamente la situazione è meglio rappresentata dalla seguente figura, in cui le NFER sono rappresentate dal piccolo spicchio rosso, la cui espansione nelle sue componenti è mostrata nella subtorta accanto.

Senza voler scoraggiare nessuno, occorre riportare il discorso nei termini dimensionali e temporali giusti, se si vuole effettivamente contribuire alla soluzione del problema. Occorre tenere presente, anche nel caso italiano, l’enormità della sfida che ci sta di fronte. Qualunque soluzione venga proposta deve fare i conti con la costante di tempo della curva logistica e con i costi, che vengono spesso ignorati nelle proposizioni di fede. Occorre pensare in termini strategici generazionali, cioè a come soddisfare il fabbisogno nazionale di energia per i prossimi decenni nella quota dell’87.3% oggi coperta con i combustibili fossili, articolando possibilmente il discorso nei settori d’impiego dell’energia, primo fra tutti quello più inquinante dei trasporti.

C’è tanto, ma tanto, lavoro da fare e per lungo tempo, che è necessario il passo costante e sicuro del maratoneta, piuttosto che quello rapido e di breve durata del centometrista.