La parabola del consumismo

Come vivere, oggi, in un'Italia che sembra essere al tramonto di quella parabola del consumismo che
s'impennò cinquant'anni fa? I padri, «infettati dal morbo "della dimenticanza e del disconoscimento"»,
hanno inflitto una vera «cecità» alle giovani generazioni, che si trovano ora poco attrezzate davanti a un
futuro in cui la parola sobrietà pare a molti una minaccia.

[...]

L'Autore è convinto che, nonostante la discutibile eredità lasciata loro dalla generazione precedente, i giovani − che egli conosce per lunga e assidua frequentazione − «possiedono le potenzialità di leggere i fatti anche da punti di vista in disuso, diversi da quelli soliti orientati in direzione della crescita, gli unici o loro noti. E di reagire con nuova
abilità, capacità e immaginazione». Hanno livelli elevati d’istruzione, entusiasmo, intelligenza, coraggio.
«Basterà indirizzare tali potenzialità nelle direzioni opportune».
Potrà paradossalmente aiutare, in questo processo di cambiamento radicale e necessario, «il senso di
disagio profondo» iniettato in tutti dall'inganno del consumismo.