Sezione Italiana di ASPO International
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Cos'è ASPO Italia?ASPO Italia è la sezione italiana dell'associazione scientifica ASPO (Association for the Study of Peak Oil) il cui scopo principale è lo studio del Picco del Petrolio, delle sue gravi conseguenze sui sistemi ecologici, economici e sociali, e della mitigazione di questi effetti. Si occupa inoltre dell'esaurimento delle risorse non rinnovabili, dell'inquinamento, dei cambiamenti climatici, e più in generale dei limiti alla crescita economica. ASPO Italia è formata principalmente, ma non solo, da studiosi ed esperti nei campi dell'energia, delle risorse, dell'economia e dell'ambiente. |
Cos'è il Picco del Petrolio?Il Picco del Petrolio (Peak Oil, in inglese) è il momento in cui la produzione petrolifera di una regione, di una nazione o del mondo dovrebbe raggiungere il suo massimo. Dopo questo punto, essa declina inesorabilmente, con pesanti conseguenze sulla disponibilità di energia. Una fondamentale prova della correttezza di questa teoria fu data da M. King Hubbert quando, nel 1956, predisse correttamente che il picco della produzione petrolifera degli Stati Uniti sarebbe avvenuto intorno al 1970. Presentazione grafica sul Picco del Petrolio.Per rimanere aggiornati c'è il Blog Risorse, Economia ed Ambiente |
di Blair Fix, 20/11/2020
Pubblichiamo la traduzione in italiano di un articolo di Blair Fix, del 16/11/2020 sul blog “Economics from the Top Down”.
E' una breve storia del Picco del Petrolio, aggiornata ad oggi. Come scrive lo stesso Blair, i problemi non scompaiono solo perché si smette di parlarne.
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Comunicato ASPO-Italia, 7 ottobre 2020.
La mattina di lunedì 5 ottobre 2020 è andata in onda su Radio24 l'intervista al ministro dell’ambiente Costa sul dissesto idrogeologico che ha pesantemente colpito il nordovest del paese, producendo ingenti danni ed alcune vittime. Il ministro ha ragionato esclusivamente in termini business-as-usual, vantando le risorse economiche disponibili da subito (circa 7 miliardi di euro), ma che si fatica a spendere per mancanza di progetti.
Secondo il Comitato Scientifico di ASPO Italia, paradossalmente, mentre una pioggia di denaro sta per riversarsi anche sul nostro paese, la fretta di spendere potrebbe esacerbare il dissesto idrogeologico, se non si elabora contestualmente ed urgentemente una politica che faccia propria la necessità di “vincoli all’uso del territorio”.
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Di Nicola Giulietti, 09/05/2020
L'accumulo energetico rappresenta uno dei problemi aperti per la decarbonizzazione dell’economia ed il corretto funzionamento delle reti elettriche; sempre più spesso forme di accumulo dispendiose ed inefficienti vengono presentate come panacea ai problemi energetici ed ambientali, raccogliendo ingenti investimenti.
I tempi sono maturi per esplorare le potenzialità degli accumuli termici a temperatura ultra-elevata.
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Di Mirco Rossi, 12/04/2020
Le fonti di energia rinnovabile sono tante, ognuna con i propri punti di forza e, purtroppo, di debolezza.
Li troviamo scritti in modo chiaro e semplice in un’analisi svolta da Mirco Rossi, dal titolo “Pieno per Vuoto”, qui pubblicata in esclusiva. In essa per ogni rinnovabile troviamo le caratteristiche peculiari, le specificità, i problemi.
Qualche esempio:
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di Dario Zampieri, 25/01/2020
Pubblichiamo una sintesi di Dario Zampieri dello stato dell'arte delle conoscenze sugli impatti climatici della produzione di cemento. Vengono trattate le emissioni intrinseche nel processo di calcinazione, il peso climatico dell'uso delle fonti fossili e il riassorbimento per carbonatazione durante il ciclo di vita del cemento. Diventa prioritario quindi utilizzare il cemento per la manutenzione dei manufatti esistenti, limitarne l'uso nelle nuove opere e indirizzarsi verso materiali a minor emissioni di carbonio.
Buona lettura
Di Mirco Rossi, 13/10/2019
Una panoramica ad ampio raggio su tutti gli aspetti del Nucleare per usi civili, soprattutto quelli che solitamente vengono "dimenticati". Con un linguaggio non tecnico, Rossi accompagna il lettore nelle scelte politiche, militari, tecniche ed economiche che hanno caratterizzato gli ultimi 60 anni. Dal quadro emerge una situazione preoccupante: i vecchi impianti sono sempre più vecchi e vengono mandati avanti con inevitabili rischi per la sicurezza; i nuovi impianti sono pochi e tutti costruiti da governi con un possibile interesse da parte dei militari, fatta eccezione per l'impianto di Olkiluoto.
Buona Lettura
di Claudio Della Volpe, 23/8/2019
Un nuovo studio ribalta i ruoli delle varie fonti nel recente aumento delle emissioni di metano che impattano negaticamente sulla crisi climatica. I principali responsabili non sono più le sorgenti biogeniche (zone umide, animali, discariche) ma i combustibili fossili. E in questi il fracking (gas e petrolio da scisto) è responsabile di oltre metà dell'incremento, pur essendo ancora marginale a livello di produzione.
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Di Mirco Rossi, 18 Marzo 2019
Le case automobilistiche stanno presentando una martellante "proposta", condivisa da una larga parte dell’opinione pubblica e dell’élite dell’ambientalismo, per passare dalla motorizzazione a combustibile fossile a quella elettrica nel settore della mobilità privata. Un esame dettagliato di alcuni dei punti principali mette in discussione l’opportunità della scelta, perseguita senza scalfire il ruolo che quel settore svolge nel contesto socio-produttivo e l’importanza che riveste nei processi di esaurimento delle risorse primarie ed energetiche. I benefici annunciati sull’inquinamento e sul riscaldamento globale risultano al momento praticamente irraggiungibili, mentre gli asseriti vantaggi delle soluzioni tecnologiche si scontrano con limiti difficilmente superabili nel ciclo di vita delle nuove vetture elettriche, presenti in varia misura nelle fasi di costruzione, uso e smaltimento. Emerge inoltre la difficoltà di approvvigionamento, in particolare da fonte rinnovabile “pulita”, per una flotta di vetture elettriche che arrivi a coprire una percentuale significativa (15/25%) di quella attuale a combustione interna. Critica è anche la creazione di infrastrutture elettriche, adeguate a un simile livello di penetrazione, in ambito urbano, extraurbano e autostradale.
La motorizzazione elettrica, per risultare efficace e contribuire a limitare i danni che stiamo arrecando alla nostra unica “casa”, deve potersi inserire in un contesto di profonda trasformazione dell’intera società in cui l’esigenza di mobilità possa riqualificarsi e riorganizzarsi su altri piani.
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Di Luciano Celi, 18/11/2018
Questa è la sintesi in italiano di un articolo pubblicato da nostri soci (Celi, L., Della Volpe, C., Pardi, L. et al. Biophys Econ Resour Qual (2018) 3: 15. https://doi.org/10.1007/s41247-018-0048-1) che propone un nuovo modo, più agevole, per calcolare un indice fondamentale dell’esaurimento globale delle risorse petrolifere: la resa energetica (EROI, Energy Return On Invested, l’energia ottenuta rispetto quella investita). L’aspetto nuovo risiede nella facilità con cui è possibile reperire i dati necessari, tutti pubblicati dalle compagnie petrolifere. In particolare l’energia spesa dalle compagnie può essere dedotta dalle emissioni di CO2 che vengono pubblicate nei Rapporti di Sostenibilità ogni anno. Per chi è interessato al valore di EROI calcolato per ogni compagnia si rimanda alle appendici pubblicate.
29/9/2018, Federico Tarantino and Giulio Allesina
In this article, Federico Tarantino and Giulio Allesina present an Smart Metering case study in Bologna (Italy) of an entire private apartment block with savings up to 60% of electricity bills.
[In questo articolo, Federico Tarantino e Giulio Allesina presentano un caso studio di Smart Metering(misurazione intelligente) di un intero condominio privato con un risparmio sino al 60% nel costo delle bollette elettriche]
A settant'anni dalla nascita della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo è giunto il momento di inserire l'ambiente tra i diritti fondamentali dell'uomo. ASPO Italia insieme a Energia per l'Italia, ISDE Italia - Medici per l'Ambiente, Italia Nostra, Legambiente, Società Meteorologica Italiana, aderiscono all'appello lanciato da AmbienteScienze (CR), RiambientiAMOci (CR), Cittadini per l'Aria (Mi), Ecoistituto della Valle del Ticino, Ambiente e Sviluppo (Mn), ADA Associazione Donne Ambientaliste (Pr), Palm Green Pallet (Pr), Italia Nostra Toscana.
La prima bozza di Appello, ancora suscettibile di modifiche, è pubblicata in allegato.