Le centrali idroelettriche a Bologna nel passato - Scheda formativa

E’ difficile pensare al mondo moderno senza l’uso dell’energia elettrica.

Infatti con l’energia elettrica si illuminano le nostre case e le strade, si fanno funzionare gli elettrodomestici, si fanno correre i treni , si fanno funzionare gli impianti industriali e tantissime altre cose.

L’energia elettrica non è una fonte di energia ma una sua modalità di utilizzo. Infatti l’energia elettrica si ottiene da molte fonti che possono essere il carbone, il petrolio, il gas, ecc., oppure dalla forza dell’acqua che scorre verso valle.

Bologna è una città ricca di canali: abbiamo il canale di Savena, il canale d’Aposa e il canale di Reno. Il canale di Savena inizia in località San Ruffillo mediante una chiusa che sbarra il torrente Savena. Il canale di Reno inizia invece a Casalecchio di Reno mediante una chiusa che sbarra il fiume Reno.

Il canale d’Aposa invece è l’unico torrente naturale che attraversa la città di Bologna. Questi canali in città si incontrano, si separano e formano altri canali.


L’energia dell’acqua di questi canali che scorre verso valle fu usata in passato per azionare i mulini con cui si lavorava la seta, i mulini con cui si macinava il grano per fare la farina e per tante altre utilizzazioni. I canali servirono inoltre come via di comunicazione per trasportare merci con le barche.

Fra la fine dell’΄800 e gli inizi del ΄900 a Bologna si iniziò a utilizzare la forza dell’acqua dei canali che scorre verso valle per ottenere energia elettrica.

Furono costruite ben sei centrali idroelettriche, tre alla periferia della città e tre addirittura in pieno centro storico.

La prima centrale fu costruita sul canale Cavaticcio e servì per dare energia elettrica alle case di via Augusto Righi e a parte di quelle di via Indipendenza. La seconda centrale idroelettrica fu costruita a Porta Lame e servì per produrre energia elettrica con cui illuminare l’Albergo Italia.

La terza centrale idroelettrica fu fatta sul canale di Reno alla Grada. L’energia elettrica prodotta da questa centrale veniva inviata agli Istituti Ortopedici Rizzoli e serviva per far funzionare le sue apparecchiature.

Il fabbisogno di energia elettrica a Bologna aumentava. Per questo fu decisa la costruzione di altre due centrali idroelettriche: una al Sostegno del Battiferro sul canale Navile e un’altra sul canale di Reno, in località La Canonica, fra Bologna e Casalecchio di Reno

Un’altra centrale fu costruita nel 1936 al sostegno di Corticella. L’energia di questa centrale fu utilizzata per dare elettricità ad un grosso mulino per la macina del grano che fu costruito nelle vicinanze del canale Navile.

Le prime centrali probabilmente funzionarono per pochi anni mentre la centrale del Battiferrò funzionò fino al 1961, quella della Canonica fino al 1945 e quella al sostegno di Corticella dal 1936 fino alla fine degli anni ’60.

 

E’ molto importante produrre energia elettrica utilizzando la forza dell’acqua che scorre verso valle. Mentre con l’uso del carbone, del petrolio e del gas si inquina l’ambiente (si ricordi che l’inquinamento produce malattie ai polmoni, al cuore e ad altre parti del corpo umano), con l’uso della forza dell’acqua l’inquinamento è quasi inesistente.


Armando Boccone

dell’associazione Aspoitalia (www.aspoitalia.net)