VALUTAZIONI
OGGETTIVE PER UN CONFRONTO TRA METODI DI PROPULSIONE PER VEICOLI
Andrea
Fanelli – Dicembre 2004
Pubblicato su www.aspoitalia.net
per gentile concessione dell’autore
In questa nota cerco di dare alcune valutazioni
oggettive e quantitative per un confronto tra automezzi con motore a
combustione interna, automezzi con alimentazione ad idrogeno ed automezzi con
alimentazione elettrica. Vale comunque sempre il ragionamento che "uno spreco
di energia é sempre uno spreco,
indipendentemente dalla tecnologia e dal rendimento"; non intendo confrontare "tecnologie di
alimentazione" con "politiche di trasporto
Pubblico<->Privato" perché sono due cose diverse.
Nel seguito riporto:
Una tabella di rendimenti, che uso dopo nel
calcolo della catena dei rendimenti, partendo da una situazione di paragone
comune, con alimentazione iniziale tramite combustibile fossile. É ovvio che la
generazione di energia elettrica con fotovoltaico "diffuso" é il
metodo migliore per alimentare eventuali mezzi di trasporto. Prima di iniziare
con la lunga tabella di calcoli, per alleggerire la questione, inserisco come
curiosità:
1) La prima autovettura (allora sperimentale) che
supero` la velocità di 100km/ora fula francese "jamais contente", ad
alimentazione elettrica, su una pista in
un parco Parigino
2) Ben prima dell'avvento delle autovetture, a
Londra, nei principali incroci, sostavano in continuazione alcuni netturbini
specializzati: avevano il compito di
mantenere sufficientemente pulita una striscia di strada dallo sterco di
cavallo che si accumulava in continuazione per
permettere ai pedoni di attraversare (per cui, "il troppo
stroppia", indipendentemente dalla tecnologia; i cavalli ed il loro sterco
sono perfettamente biodegradabili e basati su energie completamente
rinnovabili).
Allora, partiamo con l'articoletto:
Tabella generale dei rendimenti
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Rendimento di una centrale termoelettrica 45% (se va
bene, tenuta pulita, ecc)
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Rendimento di una linea di trasporto di energia elettrica
80% (se avete dati migliori, documentati, passatemeli , per favore)
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Rendimento di un processo di elettrolisi (per strappare
l'idrogeno dall'acqua) 70% (la pirolisi costa di più dal punto di vista
energetico, per quel che ricordo)
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Rendimento di un motore a combustione interna, ciclo otto
25% max (in condizioni di "regolazione": non a tutto gas, nel qual
caso raggiunge il 30-35%, ma non é un caso reale per le autovetture), se si
parla di un motore di autovettura puo` essere anche inferiore, specialmente per
brevi tragitti ed in città
-
Rendimento di un accumulatore elettrico 85-90% (effetto
del riscaldamento e dell'autoscarica)
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Rendimento di un motore elettrico 90-95%
-
Inoltre, in sistema (auto + motore elettrico +
accumulatore + sistema di regolazione elettronico con recupero) permette di
recuperare l’energia cinetica ricaricando le batterie al posto di dissiparla
con il riscaldamento dei freni
-
Rendimento di una cella a combustibile 20-40% (ma credo
che il valore giusto sia quello basso: 20%, dovuto alla variabilità del carico)
Ora vediamo i vari casi da confrontare, partendo
da una stessa quantità iniziale di energia fossile di 100 unità.
Il primo caso valuta la catena dei rendimenti di
una vettura elettrica, alimentata da rete, trascurande i recuperi dell'energia
notturna dissipata, ecc.
1) Caso auto elettrica
**Sintesi: auto elettrica tradizionale, quasi 25%
di rendimento globale, e l’energia è ben utilizzata e prodotta in centrale
(minimo inquinamento “tecnicamente possibile” ad oggi).
Il secondo caso é per una vettura ad idrogeno
2) Caso auto elettrica con cella a combustibile
ad idrogeno.
**Sintesi: auto elettrica ad idrogeno, circa il
6% di rendimento globale, comunque l’auto deve avere accumulatori (per recupero
sulle frenate e spunto in accelerazione) e deve avere un serbatoio contenente
idrogeno compresso od addirittura allo stato liquido ad una temperatura
bassissima od una pressione alta. Oltre al problema della produzione di CO2
in centrale (la stessa del primo caso) c’è anche il problema dell’ossigeno (un
eccesso di ossigeno crea grossi problemi di incendi e problemi alla vita
umana).
Anche questo caso si applica ad una vettura ad
idrogeno
3) Caso auto ad idrogeno con motore tradizionale.
**Sintesi: auto tradizionale ad idrogeno, circa
il 6% di rendimento globale. Restano gli stessi problemi del caso 2.
Per paragone, un'atovettura alimentata a benzina
utilizza le 100 unità direttamente e le trasforma in 20-25 unità utili per il
trasporto, ma a prezzo di una combustione molto meno controllata e quindi con
una maggiore produzione di incombusti, polveri fini, ecc.
Faccio quindi notare che la catena dei rendimenti
per il caso 1 e per l'auto tradizionale a combustione interna é paragonabile,
ma con una notevole differenza in termini di qualità della combustione ed una
maggiore differenza in termini di rumore (aspetto molto trascurato ma, a mio
avviso, generatore di un inquinamento almeno uguale a quello chimico).
Ovviamente, se si ricarica la batteria dell'auto
elettrica con pannelli solari fotovoltaici, od eventualmente con un piccolo
impianto di cogenerazione domestica, che come sottoprodotto ricalda la casa, il
modello diventa anche piu` interessante.
Spero di essere stato chiaro, e faccio i
complimenti a chi ha resistito a leggere fino qua. :-)
Per una trattazione chiara sui problemi di
gestione dell'idrogeno, potete guardare a questo interessante articolo:
http://www.aspoitalia.net/documenti/bardi/elettrico_idrogeno/elettricoidrogeno.html
Nota finale: il tempo di ricarica delle batterie é
molto simile al tempo di riposo ed alimentazione dei cavalli, per parecchi
secoli le "stazioni di posta" prevedevano la sostituzione di cavalli
"scarichi" con cavalli "carichi"; farlo con delle batterie é
addirittura piu` facile, e non richiede strutture molto diverse dagli attuali
distributori di benzina (secondo me le stazioni di scambio batterie sarebbero
anche meno inquinanti/pericolose dei distributori di carburante)
Andrea
Fanelli, ingegnere meccanico (con un antico pallino per il risparmo
energetico)