Statuto
Statuto dell’Associazione ASPO ITALIA
Versione 18-05-2013
Art. 1 - Denominazione e sede
Si costituisce l’associazione senza scopo di lucro “ASSOCIAZIONE PER LO STUDIO DEL PICCO DEL PETROLIO” (ASPO Italia), sezione italiana dell’associazione internazionale ASPO (Association for the Study of Peak Oil). ASPO Italia ha sede legale invia Buffalmacco 8, Fiesole (Fi).
Art. 2 - Scopo
In accordo con le finalità dell’ASPO internazionale, l’associazione ASPO Italia:
Promuove iniziative culturali finalizzate allo studio delle risorse planetarie di petrolio, gas naturale, carbone e uranio nonché di tutte le risorse minerali ed alla modellizzazione del processo di esaurimento di queste risorse in relazione ai fattori che ne influenzano la domanda e l’offerta: i modelli economici, demografici e sociali, le condizioni tecnologiche e le scelte politiche, come pure degli effetti che l’uso continuato di fonti fossili hanno sul clima terrestre.
Si propone di determinare ed evidenziare i limiti che ostacolano una piena presa di coscienza del problema posto dal progressivo esaurimento delle risorse minerali e dalle sue ricadute sulla società, anche in relazione alle dinamiche planetarie demografiche e di inquinamento, nonché di determinare le condizioni che minimizzino l'uso delle risorse non rinnovabili e ottimizzino quello delle risorse rinnovabili.
Si propone di sviluppare nel pubblico una maggiore consapevolezza delle gravi conseguenze che questo processo di esaurimento implica per tutta l’Umanità e, in particolare, per la realtà italiana.
Incoraggia inoltre gli interventi orientati al miglioramento dell’efficienza nell’uso dell’energia, come pure l’uso efficiente della stessa nonché le tecnologie e le modalità di trasporto che riducano l’uso dell’automobile privata a combustibile fossile e, per la quota residua, i consumi energetici.
Ritiene inoltre che la fase di progettazione delle merci debba abbandonare il concetto di “obsolescenza programmata”, facilitare la riparabilità e la manutenzione, favorire riuso e il riutilizzo nonché il recupero e il riciclo dei materiali impiegati.
Art. 3 - Metodi decisionali
1. Salvo indicazione diversa, nel presente statuto quando ci si riferisce a una votazione si intende che il risultato è valido a maggioranza dei voti ricevuti. Per decisioni giudicate importanti, lo statuto prevede votazioni a maggioranza degli aventi diritto, intese come 50%+1 degli aventi diritto al voto. Per decisioni prese “all’unanimità” si intende che non sono stati ricevuti voti contrari, salvo diversa indicazione specifica.
2. Tutte le decisioni dell’associazione possono essere prese attraverso votazioni per posta elettronica, bulletin-board, teleconferenza o altri metodi che non richiedono la presenza fisica dei membri. Nel caso di voto per posta elettronica potranno essere utilizzati metodi di certificazione dell’indirizzo di posta elettronica.
3. Sono organi decisionali dell’Associazione l’Assemblea degli iscritti, il Presidente, il Vicepresidente, il Tesoriere, il Segretario e il Comitato Direttivo. Le cariche di Segretario e Tesoriere sono cumulabili con quelle di Presidente e di Vicepresidente. In aggiunta, l’Associazione nomina un Presidente Onorario con funzioni rappresentative e può nominare un responsabile del sito internet (webmaster).
Art. 4 - L’Assemblea degli iscritti
1. L’Assemblea degli iscritti è il massimo organo deliberativo dell’Associazione, di cui stabilisce gli obiettivi dell’azione annuale. E’ costituita da tutti gli iscritti in regola con le quote di adesione. Tutte le decisioni prese da altri organi dell’associazione possono essere revocate da una decisione dell’Assemblea.
2. L’Assemblea si riunisce in sessione ordinaria e in forma pubblica una volta ogni anno su convocazione del Presidente mediante l’invio dell’ordine del giorno agli iscritti almeno 10 giorni prima dell’adunanza. Tale invio avviene per posta elettronica. Con l’accordo del Comitato Direttivo, l’assemblea potrà svolgersi per via elettronica usando metodi che non richiedano la presenza fisica degli iscritti.
3. Qualora, trascorso un anno dall’ultima Assemblea ordinaria, il Presidente non provveda ad una nuova convocazione, l’Assemblea può essere convocata su iniziativa del Tesoriere, del Segretario, del Vicepresidente, di uno dei membri del Comitato Direttivo, o d un quinto degli iscritti, a spese dell’Associazione, secondo le modalità di cui al comma precedente.
4. L’Assemblea degli iscritti si riunisce in sessione straordinaria su iniziativa del Presidente, ovvero su richiesta motivata da parte della maggioranza dei membri del Comitato Direttivo o da parte di almeno un terzo degli iscritti in regola, mediante l’invio dell’ordine del giorno agli iscritti almeno dieci giorni prima dell’adunanza. Tale ordine del giorno non può essere modificato.
5. Le assemblee straordinaria e ordinaria degli iscritti sono validamente costituite qualora, comprese le deleghe, siano presenti o rappresentati almeno un terzo degli iscritti.
6. L’Assemblea straordinaria degli iscritti può far decadere il Presidente, il Vicepresidente, il Tesoriere e il Segretario, con mozione di sfiducia motivata, recante l’indicazione del nome del candidato a sostituirlo. La mozione di sfiducia può essere proposta dalla maggioranza dei membri del Comitato Direttivo o da almeno un terzo degli iscritti. Se approvata, la mozione comporta l’immediata sostituzione del detentore della carica con il candidato indicato nella mozione stessa.
7. Il Presidente dell’Associazione conduce i lavori dell’Assemblea degli iscritti secondo un regolamento proposto all’inizio dei lavori dal Presidente stesso. Tale regolamento può essere emendato, prima dell’approvazione definitiva, dalla maggioranza degli intervenuti all’Assemblea, dietro proposta di uno degli iscritti.
8. Le deliberazioni dell’Assemblea degli iscritti sono valide se adottate a maggioranza dei voti validamente espressi. Il voto può essere espresso anche per delega scritta presentata in assemblea o comunicata dall’interessato in precedenza al Presidente, al Segretario e al delegante. Un socio non può ricevere più di due deleghe.
9. Hanno diritto di voto in Assemblea esclusivamente gli iscritti in regola con il pagamento della quota.
10. L’Assemblea degli iscritti approva il bilancio annuale dell’Associazione, approva il documento programmatico annuale e gli atti di indirizzo fondamentali. Elegge Presidente, Vicepresidente, Segretario e Tesoriere. Su proposta del Tesoriere approva la quota annuale di adesione all’associazione.
Art. 5 - Il Presidente
1. Il Presidente è eletto dall’Assemblea degli iscritti secondo le modalità di cui all’art. 13. Ha la responsabilità legale e la rappresentanza dell’Associazione. Resta in carica per tre anni ed è rieleggibile.
2. Il Presidente dà esecuzione alle decisioni dell’Assemblea, promuovendo e coordinando l’attività degli iscritti; presenta all’Assemblea una relazione sull’attività svolta.
3. Il Presidente presiede il Comitato Direttivo e nomina fino a 8 membri del Comitato Direttivo e può incaricare una o più persone del coordinamento di specifiche iniziative.
4. Il Presidente è il responsabile legale del sito internet dell’associazione. Con la decadenza del suo incarico, trasferisce la proprietà del detto sito al nuovo Presidente.
5. In caso di dimissioni del Presidente, il Vicepresidente convoca un’assemblea straordinaria dei soci per l’elezione di un nuovo Presidente. In tal caso, gli altri organi direttivi non decadono con il Presidente dimissionario.
Art. 6 - Il Vicepresidente
1. Il Vicepresidente sostituisce il Presidente su sua richiesta quando quest’ultimo non può adempire ai suoi compiti.
2. Il Vicepresidente nomina fino a 5 membri del Comitato Direttivo ed è di diritto membro di detto Comitato.
3. In caso di dimissioni del Vicepresidente, un nuovo Vice-presidente è nominato dal Presidente. La nomina è soggetta a approvazione da parte del Comitato Direttivo. Nel caso di dimissioni contemporanea di Presidente e Vicepresidente l’assemblea viene convocata con le modalità di cui al punto 3 dell’Art.4.
Art. 7 - Il Tesoriere
1. Il Tesoriere è responsabile del bilancio e propone le iniziative per il finanziamento dell’Associazione; fissa d’intesa con il Presidente l’ammontare della quota annuale d’iscrizione che deve essere versata entro il 30 Aprile o entro la data di convocazione della prima Assemblea annuale, se precedente. Resta in carica per due anni ed è rieleggibile. E’ di diritto membro del Comitato Direttivo.
2. Il fondo comune dell’Associazione, costituito dalle quote di adesione, da eventuali proventi di iniziative di autofinanziamento e da ogni altro contributo, è amministrato dal Tesoriere.
3. Il Tesoriere è responsabile della raccolta e della custodia delle quote di adesione e degli altri contributi, nonché dell’esecuzione delle spese; predispone e redige il bilancio dell’Associazione nonché la relazione di bilancio e li presenta all’Assemblea degli iscritti per l’approvazione.
4. Le spese per iniziative non previste dalla mozione annuale, ed eccedenti l’ordinaria amministrazione, sono sempre deliberate dal Tesoriere d’intesa con il Presidente.
5. In caso di dimissioni del Tesoriere, un nuovo Tesoriere è nominato dal Presidente. La nomina è soggetta a approvazione da parte del Comitato Direttivo.
Art. 8 - Il segretario
1. Il Segretario gestisce la mailing list, l’indirizzario e la banca dati dell’associazione. Produce dei resoconti delle attività all’associazione ed è, in generale, responsabile delle comunicazioni interne all’associazione.
2. IL Segretario nomina fino a 3 membri del Comitato Direttivo ed è di diritto membro di detto Comitato.
3. In caso di dimissioni del Segretario, un nuovo Segretario è nominato dal presidente. La nomina è soggetta ad approvazione da parte del Comitato Direttivo.
Art. 9 - Il Comitato Direttivo
1. Il Comitato Direttivo è organo che coadiuva il Presidente nelle attività finalizzate al perseguimento degli scopi dell’associazione. E’ composto da soci e rappresentativo della competenza scientifica e tecnica dell’associazione.
2. Il Comitato Direttivo comprende fino a venti membri di cui fino a otto nominati dal Presidente, fino a cinque dal vice-presidente e fino a tre dal segretario. In aggiunta, include il Presidente, il Tesoriere, il Segretario e il Vicepresidente. E’ presieduto dal Presidente.
3. Su proposta di uno dei membri del Comitato Direttivo e con l’approvazione all’unanimità del Comitato stesso, nuovi membri possono essere aggiunti in qualsiasi momento anche in eccesso al numero di 20.
4. Il Comitato Direttivo decade al decadere del Presidente. I singoli membri decadono nei seguenti casi: a) su richiesta del membro stesso, b) qualora il membro non risulti in regola con le modalità di iscrizione.
5. Per gravi motivi, ovvero azioni in palese contrasto con le finalità dell’associazione, il Presidente o uno dei membri del Comitato Direttivo possono proporre la radiazione di un membro del Comitato. Tale radiazione è effettiva se approvata a maggioranza assoluta dagli altri membri del Comitato.
Art. 10 - I soci
1. L’iscrizione all’associazione avviene su richiesta e dietro approvazione a maggioranza assoluta da parte del Comitato Direttivo che può richiedere al candidato un breve curriculum. Richiede il pagamento della quota sociale e l’accettazione delle norme del presente statuto.
2. I soci possono essere radiati dall’associazione per comportamenti giudicati incompatibili con le finalità dell’associazione. La radiazione viene deliberata a maggioranza assoluta degli aventi diritto da parte del Comitato Direttivo o dell’Assemblea dei soci. La radiazione da parte del Comitato Direttivo può essere annullata da parte dell’Assemblea dei soci, ma non viceversa. In caso di radiazione, le quote sociali versate non vengono restituite.
3. Il socio che decade, si dimette, o è radiato dall’associazione perde anche le cariche direttive che ricopriva.
4. I soci possono utilizzare il logo di ASPO Italia e dichiararsi pubblicamente affiliati ad ASPO. Le opinioni pubblicamente espresse da uno dei soci, tuttavia, rappresentano soltanto l’opinione del socio stesso, a meno che non siano ratificate dal Presidente o dal Comitato Direttivo.
Art. 11 - Il Presidente Onorario
Il Presidente Onorario viene nominato dal Presidente sentito il Comitato Direttivo e la persona designata. Il Presidente Onorario ha funzioni di sola rappresentatività dell’associazione.
Art. 12 - Past President
Di diritto, ogni Presidente al termine del suo mandato diventa Past President, indipendentemente dal suo stato di iscrizione. Tale figura ha funzioni di sola rappresentatività dell'associazione.
Art. 13 - Modalità di elezione degli organi direttivi
1. Per l’elezione del Presidente ogni iscritto dispone di un voto; è eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza relativa dei voti validamente espressi. L’elezione avviene normalmente per scrutinio segreto nell’Assemblea degli iscritti. In caso di parità prevarrà l’anzianità d’iscrizione all’associazione o in mancanza di tale condizione si procederà al sorteggio.
2. L’elezione, oltre che in Assemblea, può avvenire per posta elettronica attraverso il forum o il bollettino on line dell’associazione secondo modalità scelte dal Presidente e approvate dal Comitato Direttivo, sentito il parere del webmaster.
3. L’elezione del Tesoriere, Vicepresidente e Segretario avvengono con le stesse modalità previste per la scelta del Presidente.
Art. 14 - Comunicazione e trasparenza
1. L’associazione ASPO-Italia incoraggia la trasparenza e la comunicazione interna fra soci. Tutte le decisioni prese dal Comitato Direttivo o dal Presidente sono comunicate dal Segretario o dal Presidente a tutti i soci mediante posta elettronica.
2. La lista completa dei soci e i loro indirizzi postali e di posta elettronica è accessibile a tutti i soci. E’ compito del Segretario gestire questa lista e fornirla ai soci su richiesta.
3. La lista dei membri del Comitato Direttivo è pubblica anche al di fuori dell’associazione. I soci possono richiedere che le loro coordinate elettroniche e fisiche non vengano divulgate fuori dell’associazione.
Art. 15 - Gestione dei fondi
1. ASPO-Italia accetta contributi finanziari per lo svolgimento della propria attività da parte di singoli, associazioni, enti pubblici e privati, purché gli scopi di detti enti e associazioni non siano in palese contrasto con le finalità dell’associazione. In caso di controversia sull’accettazione o meno di un contributo, la decisione spetta al Comitato Direttivo.
2. I fondi dell’associazione possono essere utilizzati soltanto per scopi strettamente aderenti alle finalità dell’associazione, ovvero pubblicazioni, organizzazione di congressi e incontri, attività di ricerca, didattica, dimostrativa e simili.
3. Tutte le spese fino a 1.000 euro devono essere approvate dal Presidente o dal Tesoriere. Le spese oltre i 1.000 Euro devono essere approvate dal Comitato Direttivo.
4. Le missioni a spese dell’associazione devono essere previamente approvate dal Presidente per costi fino a 1.000 euro. Oltre 1.000 euro devono essere previamente approvate dal Comitato Direttivo.
5. Gli associati non possono entrare in possesso dei fondi dell'associazione neppure al suo scioglimento.
Art. 16 - Pubblicazioni e gestione del sito internet
Il sito internet e la newsletter dell’associazione sono gestite dal Presidente e da collaboratori da lui designati (webmaster). Il sito pubblica articoli, lettere, opinioni e qualsiasi documento ritenuto interessante o utile ai fini dell’associazione. Nel caso di controversia fra i membri dell’associazione sull’opportunità o meno di pubblicare uno specifico documento, la decisione finale sulla pubblicazione spetta al Presidente sentito il parere dei membri del Comitato Direttivo. I membri del Comitato possono contestare la decisione del Presidente nel qual caso si decide a maggioranza semplice del Comitato stesso. Il Presidente – in quanto legale responsabile del sito - si riserva in ogni caso il diritto di veto sulla pubblicazione nel sito di materiale che giudica offensivo o comunque contrario alle leggi vigenti.
Art. 17 - Procedura di modifica dello Statuto
1. Il presente Statuto può essere modificato soltanto dall’Assemblea della Associazione, con votazioni a maggioranza dei presenti. Se i voti favorevoli alla modifica sono oltre il 75% dei presenti o se sono più del 50% + 1 degli aventi diritto, la modifica diventa operativa. In caso contrario la votazione deve essere ratificata mediante una votazione per posta elettronica o altri metodi on-line entro una settimana dall'Assemblea; si ritiene valida la regola del silenzio assenso. Lo statuto non può essere modificato in contraddizione con le finalità di ASPO internazionale.
2. I contrasti nella interpretazione del presente Statuto sono risolti dal Comitato Direttivo a maggioranza assoluta.
Art. 18 - Norme transitorie
Il presente statuto, approvato dall’Assemblea dei soci del 18-05-2013, modifica e sostituisce il precedente.
Domande Frequenti sul Picco del Petrolio
http://www.martines.org
(documento aggiornato 12 Agosto 2011)
- Il petrolio sta per finire?
- Cos'è il picco di Hubbert?
- Chi è Hubbert?
- Perché deve esistere il picco di Hubbert?
- Ma il petrolio non si riforma continuamente negli strati profondi della Terra?
- Come si determina il momento del picco?
- Quanto petrolio è stato estratto finora, e quanto ne rimane da estrarre?
- Quando avverrà il picco?
- Come fate a essere sicuri che, con gli sviluppi della tecnologia, non si trovino nuovi grandi giacimenti, aumentando la quantità di petrolio ancora da estrarre e posticipando la data del picco?
- Però attualmente si riesce ad estrarre solo una parte del petrolio presente nei giacimenti. Certamente i miglioramenti tecnologici renderanno possibile in futuro sfruttare le riserve esistenti in modo più completo.
- Cosa avverrà dopo il picco?
- Di quanto aumenterà il prezzo del petrolio?
- Quali saranno le conseguenze dell'aumento del prezzo del petrolio dovuto al raggiungimento del picco di Hubbert?
- Dunque sarà una catastrofe?
- Cosa posso fare per tutelarmi?
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No, c'è ancora una grande quantità di petrolio nelle viscere della Terra. Siamo però molto vicini al "picco di Hubbert", ovvero al massimo storico della capacità di estrazione.
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Il picco di Hubbert è il momento in cui l'estrazione di petrolio raggiunge il suo valore massimo. Successivamente al picco, il ritmo a cui il petrolio viene estratto inizia a decrescere progressivamente, fino ad arrivare a zero. Complessivamente, la curva di estrazione ha una forma "a campana", i cui dettagli dipendono però da numerosi fattori.
-
M. K. Hubbert era un geologo statunitense che lavorava nel settore petrolifero. Nel 1956, quando l'estrazione di petrolio degli Stati Uniti era in rapida crescita, sviluppò un modello sulla base del quale predisse che l'estrazione avrebbe raggiunto un massimo nel 1970, e avrebbe poi iniziato a decrescere. All'epoca questa previsione non fu presa sul serio, tuttavia la quantità di petrolio estratta giornalmente raggiunse effettivamente un massimo nel 1971. Questa previsione così accurata è stata probabilmente dovuta alle condizioni di libero mercato quasi perfette presenti negli USA, non riscontrabili in altre situazioni, tuttavia ciò che conta è il principio di base, cioè il fatto che il ritmo di estrazione di una data risorsa non rinnovabile non può aumentare all'infinito.
Perché deve esistere il picco di Hubbert?
-
Perché il petrolio esiste in quantità limitata. Quindi, così come c'è stato un momento del passato in cui la sua estrazione era nulla, ci sarà un momento nel futuro in cui sarà di nuovo nulla, quando non ne sarà più rimasto da estrarre. Di conseguenza, deve esistere un momento in cui essa è massima. A seconda dell'evoluzione delle condizioni di mercato questo massimo potrà essere più o meno esteso nel tempo, o anche articolarsi in picchi successivi, ma è inevitabile che da un certo punto in poi il ritmo di estrazione inizi a decrescere in maniera irreversibile. E' quanto, ad esempio, sta accadendo con la produzione di petrolio nel Mare del Nord, che ha raggiunto il picco nell'anno 2000.
Ma il petrolio non si riforma continuamente negli strati profondi della Terra?
-
No. Anche se un piccolo gruppo di scienziati continua a pensare che il petrolio sia stato generato durante i primi istanti di formazione del nostro pianeta, la stragrande maggioranza della comunità scientifica ritiene che il petrolio e tutti i cosiddetti combustibili fossili, come il carbone, il metano, ecc., siano stati originati dalla trasformazione di grandi quantità di materiale vivente sedimentato e decomposto nella profondità della Terra.
Come si determina il momento del picco?
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Esistono modelli più o meno complessi. Una regola semplice e approssimata, che sembra funzionare piuttosto bene, è che, per una data regione geografica, il picco si verifica quando è stata estratta metà di tutta la risorsa disponibile. Tuttavia, è difficile stimare con esattezza le risorse, per cui esiste una notevole incertezza nelle stime del picco.
Quanto petrolio è stato estratto finora, e quanto ne rimane da estrarre?
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Le stime sulle risorse petrolifere sono incerte, ma si ritiene che la quantità totale di petrolio che esisteva sulla terra prima che cominciassimo a estrarlo ammontasse a circa duemila miliardi di barili. Di questi, fino ad oggi ne abbiamo estratti circa mille, ovvero circa la metà.
-
Ci sono molteplici stime sulla data del picco. In generale, la maggior parte sono centrate sui primi due decenni del ventunesimo secolo; con alcuni, più ottimisti, che vedono il picco verso il 2030 o anche oltre. E' molto difficile prevedere una data, perché il sistema di estrazione cerca di compensare l'esaurimento impiegando sempre più risorse nell'estrazione. Quello che possiamo dire con certezza è che la fase storica di continuo aumento della produzione petrolifera che perdura da circa un secolo e mezzo, si è interrotta nel 2004. Da quella data, abbiamo visto una stasi produttiva che perdura ancora oggi. E' possibile che vedremo a breve una riduzione nella quantità estratta entro tempi abbastanza brevi. Se questo si verificherà, saranno confermate le interpretazioni di ASPO che vedevano il picco situarsi fra il 2005-2010. In ogni caso, la data precisa del picco non ha molta importanza; quello che sta già accadendo è che l'esaurimento progressivo sta già causando aumenti dei prezzi che mettono in difficoltà l'economia. .
Come fate a essere sicuri che, con gli sviluppi della tecnologia, non si trovino nuovi grandi giacimenti, aumentando la quantità di petrolio ancora da estrarre e posticipando la data del picco?
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La certezza non esiste. Tuttavia, è risaputo che le scoperte di nuovi giacimenti sono in calo dagli anni '60. In effetti, dal 1985 circa la quantità di petrolio consumato ogni anno è superiore a quella di nuovo petrolio scoperto, e il divario tra le due si allarga sempre più.
Però attualmente si riesce ad estrarre solo una parte del petrolio presente nei giacimenti. Certamente i miglioramenti tecnologici renderanno possibile in futuro sfruttare le riserve esistenti in modo più completo.
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E' possibile, ma i costi sono sempre più alti e questo pone un limite fisico alla frazione del petrolio presente in un giacimento che può essere estratta, dato dalla quantità di energia necessaria per estrarlo. All'inizio dello sfruttamento di un giacimento questa è bassa, perché il petrolio fuoriesce grazie alla propria pressione (come nel film con James Dean "Il gigante"), tuttavia man mano che si procede con lo sfruttamento occorre sempre più energia per "spingerlo" fuori dal terreno. Si raggiunge un punto in cui l'energia necessaria per estrarre un barile di petrolio è pari a quella contenuta nel medesimo barile. A quel punto non ha più senso procedere con l'estrazione, perché si consumerebbe più di energia di quella ottenuta.
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Il dopo-picco non è altro che una continuazione delle tendenze già in atto. Ci aspettiamo prezzi altalenanti e economia in crisi. Entrambe le cose si stanno verificando in questo periodo; un altro elemento che sembra indicare che siamo nelle vicinanze del picco, oppure che lo abbiamo già passato.
Di quanto aumenterà il prezzo del petrolio?
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E' molto difficile predire i valori futuri del prezzo. Uno dei fattori è che per moltissimi utilizzi il petrolio è una risorsa insostituibile, per cui la gente tende a comprarlo anche se costa molto (gli economisti parlano di domanda molto "anelastica", ovvero un grande aumento del prezzo causa una piccola diminuzione della domanda). Poiché l'aumento del prezzo ha la funzione di riequilibrare domanda e offerta, è prevedibile che gli aumenti saranno consistenti. Tuttavia, c'è un limite ai prezzi che gli operatori economici possono permettersi di pagare. Se il prezzo aumenta troppo, l'economia entra in recessione e la domanda diminuisce. E' quello che stiamo vedendo oggi. Per questa ragione, non ci aspettiamo prezzi molto alti, se non per periodi molto brevi.
Quali saranno le conseguenze dell'aumento del prezzo del petrolio dovuto al raggiungimento del picco di Hubbert?
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Lo sviluppo economico dell'intera umanità è oggi prevalentemente basato sulla disponibilità di petrolio a basso costo. Il petrolio entra direttamente o indirettamente in tutti i settori dell'economia. Solo per fare un esempio, l'agricoltura moderna è pesantemente dipendente dal petrolio, sia come combustibile per i macchinari agricoli che per la produzione di fertilizzanti e pesticidi. Se non si inizia da subito a prendere provvedimenti per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio, è facile predire che le conseguenze del picco saranno recessione, impoverimento della società, guerre per le risorse, conflitti globali.
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Non necessariamente. Lo smodato uso di petrolio delle società industrializzate ha molte conseguenze negative, primo fra tutti il fenomeno del riscaldamento globale, causato dall'immissione in atmosfera di anidride carbonica (CO2) generata nella combustione degli idrocarburi. Se opportunamente governata, la graduale decrescita dell'offerta petrolifera potrebbe risultare benefica, stimolando la transizione all'uso di energie rinnovabili come il solare e l'eolico e l'adozione di processi produttivi più efficienti in termini di consumo di risorse. E' però importante non farsi cogliere impreparati.
Cosa posso fare per tutelarmi?
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Il nostro consiglio è di valutare attentamente la dipendenza dal petrolio nella vita quotidiana. Mentre per alcune cose c'è poco da fare (ad esempio per il fatto che la produzione agricola è fortemente dipendente dall'uso del petrolio), nel settore più critico, quello dei trasporti, ciascuno di noi può iniziare a prepararsi, cercando di organizzare la propria vita in modo da essere sempre meno dipendente dall'uso dell'auto privata. Più in generale, può essere opportuno abituarsi da subito ad uno stile di vita più sobrio, anche in considerazione del fatto che ogni prodotto consumato costituisce oggi un contributo al raggiungimento del picco di Hubbert. In ogni caso, poiché non è né pensabile né auspicabile un ritorno ad un passato pre-industriale, è essenziale, come sta cercando di fare ASPO-Italia, diffondere la consapevolezza del fatto che l'era dell'abbondanza di petrolio a basso costo sta volgendo al termine, e chiedere ai decisori politici a tutti i livelli di interessarsi al problema, predisponendo politiche di transizione all'uso di altre sorgenti di energia e stimolando al massimo la ricerca scientifica in campo energetico.
Breve storia dell' ASPO
Breve storia dell’ASPO,
l’associazione che studia
il picco del petrolio
Di Ugo Bardiwww.aspoitalia.net
febbraio 2005
L’ASPO internazionale nasce e vive con una persona: Colin Campbell. La sua vita e la sua carriera sono una storia che potrebbe essere la base di un romanzo; così come lo è stata la vita di molti altri geologi del petrolio che hanno vissuto il periodo burrascoso della seconda metà del ventesimo secolo. I geologi di quella generazione sono stati l’equivalente moderno degli esploratori di una volta; gente abituata alle sfide, che non si ferma davanti alle difficoltà.
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