SOLARE, FINLANDIA BATTE ITALIA
Siamo agli ultimi posti nel mondo per le energie rinnovabili
ma dal 1991 paghiamo una tassa occulta per il loro sviluppo
Leonardo Libero
2 novembre 2004
Pubblicato on line su www.aspoitalia.net
In Italia le fonti rinnovabili, e soprattutto la solare, subiscono da sempre un pesante ostruzionismo, rimasto inspiegabile fino al 6 novembre 2003. Quel giorno la X^ Commissione della Camera denunciò le dimensioni dell’osso che certi signori del petrolio e dei rifiuti tengono fra i denti dal 1991: almeno 2 miliardi di euro l’anno di fondi pubblici “Cip6”, spremuti ai cittadini col pretesto delle fonti rinnovabili. La speranza, fatta nascere da quella denuncia, che col 2004 la situazione del settore migliorasse, è andata fin’ora delusa. Anzi, le cose sono peggiorate.
La Banca Sarasin di Basilea, governata ovviamente da economisti, non da asceti, indica l’energia solare come uno dei più promettenti settori di investimento; e aggiunge che un milione di dollari investito nel fotovoltaico crea 17 posti di lavoro stabili, contro i soli 1,5 che ne crea se investito nel petrolio. La tabella qui accanto dà la misura del danno che “l’affare Cip6” ha procurato. Essa è un’elaborazione degli ultimi dati IEA – International Energy Agency – su venti paesi industrializzati. Ne emerge che il nostro ritardo, già grave a fine 2002, era ancora aumentato a fine 2003. Ed è da presumere che i dati a fine 2004 saranno per noi ancor più deprimenti.
Fotovoltaico – Potenza installata e diffusione a fine 2002 e a fine 2003
|
Potenza installata (MegaWatt) 2002 2003 |
Diffusione(Watt per abitante) 2002 2003 |
Incremento% 2002– 2003
|
Abitanti (milioni) (°) |
Australia |
39,1 45,6 |
1,99 2,29 |
15,1 |
19,2 |
Austria |
10,3 16,8 |
1,32 2,05 |
63,1 |
7,8 |
Canada |
10,0 11,8 |
0,32 0,37 |
15,6 |
30,8 |
Svizzera |
19,5 21,0 |
2,67 2,88 |
7,8 |
5,6 |
Danimarca |
1,6 1,9 |
0,29 0,35 |
20,7 |
5,1 |
Germania |
277,3 410,3 |
3,57 4,97 |
39,2 |
77,6 |
Spagna |
20,2 28,0 |
0,50 0,68 |
36,0 |
40,3 |
Finlandia |
3,1 3,4 |
0,59 0,66 |
11,8 |
5,2 |
Francia |
17,2 21,1 |
0,30 0,35 |
16,7 |
56,1 |
Regno Unito |
4,1 5,9 |
0,07 0,10 |
42,8 |
57,2 |
Israele |
0,5 0,5 |
0,09 0,09 |
0,0 |
6,7 |
Italia |
22,0 26,0 |
0,38 0,45 |
18,4 |
57,8 |
Giappone |
636,8 859,6 |
5,00 6,74 |
34,8 |
127,4 |
Corea |
5,4 6,4 |
0,12 0,13 |
8,3 |
45,9 |
Messico |
16,2 17,1 |
0,16 0,19 |
18,8 |
88,0 |
Olanda |
26,3 45,9 |
1,64 2,83 |
73,0 |
15,9 |
Norvegia |
6,4 6,6 |
1,42 1,44 |
1,4 |
4,2 |
Portogallo |
1,7 2,1 |
0,16 0,20 |
25,0 |
10,3 |
Svezia |
3,3 3,6 |
0,37 0,40 |
8,1 |
8,6 |
Stati Uniti |
212,2 275,2 |
0,76 0,94 |
23,7 |
275,6 |
TOTALI |
1.333,0 1.809,0 |
1,42 1,93 |
35,9 |
936,3 |
(°) Dati indicativi, da fonte non IEA.
I numeri parlano da soli. La diffusione del fotovoltaico in Italia alla fine del 2003 (0,45) era meno della metà di quella (0,94) degli Stati Uniti, era inferiore di un terzo a quella della Finlandia (0,66), paese non molto soleggiato – ma il migliore nella graduatoria Transparency International “per corruzione percepibile” – ed era meno di un quarto della media (1,93) dei venti paesi. Oltre a essere meno di un decimo di quella della Germania (4,97) e un quindicesimo di quella del Giappone (6,74). Notevoli infine i progressi dell’Austria – che dal 2002 al 2003 ha aumentato da meno di 3 a 4,5 volte il suo vantaggio sull’Italia – e dell’Olanda, che negli stessi 12 mesi ha aumentato il vantaggio sull’Italia da 4,3 a 6,3 volte. Una curiosità: nel punteggio da 0 a 10 per corruzione percepibile, assegnato da Transparency International, l’Austria è dietro la Finlandia per soli 1,3 punti e l’Olanda per 1 punto. L’Italia lo è per 4,9 punti: una metà classifica imbarazzante.